Zombi

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Una delle immagini più diffuse nell’orgia delle celebrazioni in memoria di Michael Jackson è quella dei detenuti del CPDRC, il Cebu Provincial Detention and Rehabilitation Center, la prigione dell’isola di Cebu, nelle Filippine. Ballano al suono delle sue canzoni. Appare come un commosso omaggio al re del pop. In realtà è un fenomenale spot per lo show messo in scena l’ultimo sabato di ogni mese nel cortile del carcere.
«Pensavo a un sistema per mantenere la disciplina. Abbiamo iniziato con la marcia, poi con la marcia e la ginnastica a suono di musica. Quindi abbiamo cominciato a ballare. I detenuti mi chiedevano perché. E io rispondevo: Che cosa volete? Stare tutto il giorno senza far niente?» spiega Bayron Garcia, il direttore del carcere.
«Ci sono stupratori, rapinatori, assassini. Gente dalla testa dura, ma adesso sono più bravi. Ballano e non pensano» dice Lim, agente di custodia.
Il pezzo forte dello show è proprio il remake del videoclip “Thriller” di Michael Jackson. Un centinaio di detenuti-ballerini si muovono all’unisono, con inquietanti gesti da marionetta, portando in spalla tre bare bianche: sembrano davvero zombi. All’improvviso da una bara salta fuori un bakla, un transessuale, in prigione per spaccio di shabu, la metanfetamina che sta facendo impazzire l’Asia. Balla inguainato in un top bianco, la faccia dipinta di bianco e gli occhi bistrati con colori che si sciolgono sotto il sole formando enormi lacrime. E’ un doloroso incubo danzante.

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