L'ho visto coi miei occhi

“La prima cosa che ho visto sono stati i soldati e i poliziotti che picchiavano la gente con bastoni elettrici…Poi che arrestavamo i dimostranti e li caricavano su un camion”
“Ho visto che sparavano sulla gente”.
“Ho visto sino a trenta persone chiuse in una cella di tre o quattro metri quadrati. Non potevano sedersi e dovevano stare in piedi notte e giorno. Le celle non avevano un water ma i prigionieri non potevano uscire dalle celle. Quindi dovevano evacuare là dentro. Da mangiare gli davano una ciotola di riso al giorno. Molti venivano picchiati”.
Sono stralci di tre delle 203 dichiarazioni di testimoni oculari degli abusi delle forze di sicurezza cinesi e dei gruppi paramilitari (tutti rigorosamente di pura etnia Han) compiuti in Tibet durante le proteste del 2008 e nei due anni seguenti. Sono state raccolte in un rapporto dell’organizzazione indipendente Human Rights Watch.
Il rapporto denuncia le violenze compiute contro donne, ragazzi, monaci e monache che si radunarono a Lhasa nel marzo del 2008 e che restarono in gran parte ignote. Secondo gli autori “le violazioni dei diritti umani sono state molto più gravi di quanto si potesse supporre”. Ma soprattutto
denunciano che “le violenze, le sparizioni, gli incarceramenti e le persecuzioni degli oppositori e delle loro famiglie continuano”.

Leggi il rapporto.
tibet0710
|